lunedì 3 ottobre 2011

Scoprire di essere creditori

 

 

di Carmine Tomeo.

30.000 lavoratrici e lavoratori da gettare in mezzo ad una strada. 30.000 dipendenti pubblici da sacrificare sull’altare del finanza, se si vogliono ricevere 8 miliardi di euro di aiuti. 30.000 persone in carne ed ossa che dovranno essere licenziate perchè la Grecia riceva aiuti economici che nemmeno risolveranno la crisi. 30.000 persone licenziate è il nuovo prezzo che la Grecia dovrebbe pagare alla cosiddetta troika, formata da BCE, FMI e UE. Persone in carne ed ossa, donne, uomini, madri e padri di famiglia, lavoratrici e lavoratori, sono dunque considerati merce di scambio per gli affari finanziari tra governi e la troika.

domenica 2 ottobre 2011

Inaccettabile BCE

 

Lettaprivatiz

di Loris Campetti - il manifesto.

Volevamo abolire le province e invece adesso ci ordinano di abolire lo stato. Purtroppo non è la vivificazione del sogno di Karl Marx, l'estinzione dello stato. Intanto, il soggetto rivoluzionario committente non è animato dallo spirito dell'internazionalismo proletario ma dal pensiero unico liberista, che è un po' diverso. In secondo luogo, la tappa intermedia non è, come scriveva il grande vecchio di Treviri, la dittatura del proletariato ma quella della finanza. La lettera «segreta» della Bce al governo italiano, pubblicata ieri dal Corriere della sera, è straordinaria tanto per la sua lucida coerenza quanto per la sua prepotenza, una prepotenza legittimata, prima ancora che dalle regole, dalla sua assunzione passiva da parte dei governi di tutti i colori.

venerdì 30 settembre 2011

Il debito non lo paghiamo

 

Oggi in Grecia i cittadini hanno occupato le sedi dei ministeri. Sono assolutamente convinto che la situazione stia degenerando e la responsabilità di questa degenerazione politica sta interamente nelle mani dei governanti europei e del Fmi. Siamo all'inizio della fine del patto sociale che ha retto l'Europa e l'intero occidente inclusi gli Stati Uniti d'America, il Canada etc..
Di fronte a questa rottura che non è stata provocata dalla gente, ma è stata provocata dal collasso in corso del sistema finanziario, ci sono soltanto due possibilità:

1) La gente si arrende, ma per molti sarà perfino difficile arrendersi, perché ci annunciano di fatto che dovremo drasticamente tagliare il nostro reddito e non ci spiegano neanche perché. E non ce lo spiegano perché non hanno modificato nulla delle cause che hanno creato questa situazione, non hanno cambiato le regole di una finanza impazzita, ci dicono che dobbiamo pagare, ma non ci spiegano cosa è accaduto che ci ha portato a questa situazione.
2) La gente reagisce e io credo che reagirà dappertutto, anzi devo dire con molta franchezza: me lo auguro perché è giunto il momento in cui dobbiamo difenderci da una vera e propria aggressione. In Italia si sta progettando una prima manifestazione in concessione con l'Europa che avverrà il giorno 15 ottobre, io per esempio a questa manifestazione intendo partecipare.

 

mercoledì 28 settembre 2011

Caccia alle streghe nella Libia "libera"

 

 

di Lizzie Phelan - Rete Voltaire.
Tradotto da ComeDonChisciotte.org 

Mentre il mandato della NATO si imponeva per proteggere i civili, l’Alleanza ha permesso alle forze del Consiglio Nazionale di Transizione di continuare con i loro abusi. Dopo aver dato la caccia ai neri africani, le esecuzioni sommarie si sono estese ai membri della tribù Qadhadhfa, quella del leader deposto. Centinaia di migliaia di lavoratori africani sono già fuggiti dal paese per scampare alla morte; è giunta l’ora per molti libici di prendere la via dell’esilio se vogliono sopravvivere.  I critici dell’intervento della NATO in Libia hanno lanciato alcune delle accuse più dure contro i media internazionali, e particolarmente contro l’emittente di Doha Al Jazeera, che si è subito schierata come paladina della cosiddetta Primavera Araba.

Il licenziamento del direttore generale di Al Jazeera, Wadah Kanfar, in seguito alla pubblicazione dei cablogrammi di Wikileaks, che hanno palesato i suoi collegamenti con la CIA, darà sicuramente a questi critici un senso di vendetta. Il fatto che questa struttura è diventata la “voce” del movimento contro Muammar Gheddafi in Libia, solleva altrettante domande sul potenziale del signor Kanfar e degli interessi avuti dall’emittente nell’intervento della NATO che ha portato quel movimento al potere.